La maggior parte degli incentivi e contributi vantaggiosi va verso l’esaurimento, mentre alcuni subiranno delle variazioni.
Il florido periodo caratterizzato da agevolazioni, contributi, opportunità sta volgendo al termine. In questi ultimi anni è stato comodamente possibile intervenire per abbattere le spese energetiche, grazie ad azioni mirate per cercare di diventare sempre più indipendenti dal punto di vista energetico, ed in maniera conveniente. Ecco una panoramica della situazione attuale.
La prima è una buona notizia: il sole, la nostra fonte inesauribile, continua fortunatamente ad essere gratuita e accessibile a tutti. Quindi, per chi ancora non l’ha fatto, non resta che attivarsi per installare impianti solari che permettano di recuperare il calore e la luce della nostra stella, trasformandola in energia per la produzione di acqua calda sanitaria e ad integrazione del riscaldamento.
Citando un articolo pubblicato il 19 maggio 2024 da Il Sole 24 Ore, “la riforma del bonus casa è già iniziata”. Il GSE aveva messo a disposizione 900 milioni di euro – di cui 400 milioni di euro destinati alle sole PA – per una copertura che sarebbe garantita fino al 2026.
Il Conto Termico incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica, in particolare a favore di PA, imprese e privati.
Risulta vi sia in corso una consultazione per trasformare il Conto Termico nella versione 3.0, attraverso misure che supporteranno ulteriormente le opere di efficientamento energetico degli edifici, con l’obiettivo di centrare gli standard di decarbonizzazione stabiliti dall’UE.
Fra tutti, il Conto Termico si dimostra uno dei contributi che saranno confermati anche nei prossimi anni, semplicemente soggetto ad un riadattamento. Si attendono novità.
Sempre secondo la pubblicazione sopracitata de Il Sole 24 Ore, il Superbonus invece potrebbe passare da quattro a dieci rate annuali, rispondendo all’ obiettivo “di riportare i bonus casa all’interno della dichiarazione dei redditi”.
Intanto, già da quest’anno la riduzione dell’aliquota è stata percepita, posizionandosi al 70%, e per il prossimo anno è già stato reso noto che scenderà ulteriormente, fino al 65%, per poi terminare nel 2025.
Solo le aree terremotate dal 2009 e gli Enti del Terzo settore con determinate condizioni, sono riusciti a godere ancora del pieno 110%.
La deroga dell’aliquota al 50% terminerà il 31 dicembre 2024.
Con un emendamento del Governo, confermato dal Parlamento e poi approvato dal Senato, dal 2028 lo sconto fiscale passerà poi dal 36 al 30%.
Conviene dunque affrettarsi per intervenire entro la fine del 2024, così da riuscire a godersi il 50% di sgravio per gli interventi di recupero edilizio.
Infine l’Ecobonus, che è fondamentale nel nostro settore, grazie ad un’agevolazione fiscale con detrazione da Irpef e Ires nel caso di interventi che aumentano i livelli di efficienza di edifici esistenti, si è assestato al 65%. E pare non durerà ancora per molto.
Per ora è certo che le detrazioni fiscali per l’efficientamento degli edifici sono prorogate al 31 dicembre 2024, e riguardano le seguenti categorie: riqualificazione globale dell’edificio, caldaie condensazione classe A+, sistema termoregolazione evoluto, generatori di aria calda a condensazione, pompe di calore, scaldacqua a pdc, coibentazione involucro, collettori solari, generatori ibridi, sistemi di building automation
microcogeneratori.
Si può dire che è il caso di cogliere l’attimo.
Fonte: Paradigma Italia